I videogiochi cabinati

Tra i videogiochi più amati nelle sale giochi
degli anni Ottanta e Novanta c’erano i cabinati di racing-games. Meglio noti
come videogiochi di guida, anche da corsa, erano talmente spettacolari da
mettersi pazientemente in fila per vivere un’esperienza di gioco alquanto
realistica grazie ad un ricercato gameplay.
Tra i più famosi videogames col volante ci fu Gran Trak 10 (Atari, 1974): primo gioco a visuale dall’alto che forniva ai giocatori un vero volante ed un pedale di accelerazione. A questo titolo seguì Sprint 2 (Atari, 1976) con un’immagine Raster in bianco e nero e due volanti per giocare in coppia.
La rivoluzione del co-op si ebbe con il rarissimo cabinato di Sprint 8 (Atari, 1977), schermo orizzontale, 8 volanti ed automobili con colori diversi. Il gioco simultaneo a quattro player continuò anche con giochi come Dirt Fox (Namco, 1989), Ground Effects (Taito, 1992) che inserì anche dei sedili con vibrazioni e Hot Rod (Sega, 1990) con schermo orizzontale a 256 colori.
L’esperienza di gioco divenne sempre più totale con la guida in soggettiva con vista in prima persona nel gioco Night Driver (Atari, 1973) che, pur offrendo una grafica minimale, in bianco e nero, forniva un volante, un pedale d’accelerazione ed un cambio di marce. Idea ripresa in Midnight Run: Road Fighter 2 (Konami, 1995) dal manga giapponese Wangan Midnight, in cui bisognava destreggiarsi tra le i passi delle colline giapponesi al crepuscolo.
La serie di Pole Position (Namco, 1982) e Pole Position 2 (Namco, 1983) riportava l’esperienza della guida di una monoposto da Formula 1 (sia in piedi che da seduto) riproponendo manubrio, pedale e cambio per le marce, in uno schermo Raster a 256×224 pixels, prima in 16 e successivamente in 128 colori.
Ma i cabinati forse più conosciuti dai videogiocatori e frequentatori di bar e sale giochi negli anni Ottanta sono sicuramente quello di Outrun (Sega AM2, 1986) in versione in piedi e quella indimenticabile seduta, con il suo manubrio a vibrazione ogni qualvolta si usciva di strada. E poi HangOn (Sega AM2, 1985) in grafica Raster con l’incredibile risoluzione di 320×224 pixels, 6144 colori ed una vera postazione da moto da corsa, sensibile ai movimenti laterali ed alle frenate date dal manubrio.
segui galdieri auto sui social