Anni80. Bburago da collezione

Negli anni Ottanta la voglia
di velocità poteva anche essere appagata con le automobiline della Bburago, in
particolare le mitiche 1:43, una scala di riduzione che le rendeva
particolarmente pratiche da maneggiare per le sfide sulle piste nel salotto o
in riva al mare e che aveva anche il vantaggio di essere alla portata delle piccole
finanze dei giovani dell’epoca. Gli automodelli erano prodotti dall’omonima
azienda italiana con sede a Burago di Molgora (Monza Brianza) che, in oltre
quarant’anni di attività, ha fatto giocare, e sognare, generazioni di ragazzi di
tutto il mondo.
I primi modelli erano riprodotti in scala 1/24 e raffiguravano collezioni sportive di automobili. Caratterizzati da un’ottima cura dei dettagli rispetto a prodotti di pari costo, includevano sempre le porte apribili. Infatti, il fondatore Mario Besana ebbe l’intuizione di dotare i suoi modelli di 4 o 5 aperture, fatto non usuale in quel periodo, e di introdurre volante e ruote sterzanti.
In epoca successiva fu prodotta una collezione di autovetture d’epoca in scala 1/18 ed una in scala 1/43. Molti modelli prodotti furono venduti anche in kit di montaggio e potevano essere assemblati e personalizzati a seconda dell’abilità del modellista. La maggior parte dei modelli prodotti era comunque die cast, ovvero già montati. Bburago fece della pubblicità un suo cavallo di battaglia: comparivano pagine colorate su molte riviste, prima fra tutte Topolino. Nel tempo, comunque, i modelli andarono sempre più affinandosi – senza peraltro perdere le loro caratteristiche di semplicità – ed incontrarono progressivamente l’apprezzamento di un pubblico non solamente infantile, introducendo molti al fascino del collezionismo. Nel 2005 l’azienda è stata coinvolta in uno scandalo finanziario che ha portato al suo fallimento. Il marchio è stato in seguito acquistato dalla cinese May Cheong Group che ha ripreso la produzione in Cina, togliendo dal catalogo alcune delle vecchie collezioni ed inserendone di nuove.
I modelli Bburago continuano quindi a far divertire piccoli e meno piccoli di tutto il mondo attraversando però, per arrivare sugli scaffali dei negozi italiani, non più il fiume Molgora, ma il più vasto Oceano Pacifico.
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